Data / Ora
Date(s) - 21/11/2014
9:00 - 18:00

Luogo
Istituto Sant'Agostino

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La balbuzie è un disturbo complesso e tra i suoi aspetti più studiati spiccano i meccanismi di pianificazione della frase che sottostanno all’esecuzione motoria disfunzionale. In quest’ottica sono state avanzate diverse teorie, con ampi modelli, che coinvolgono più funzionamenti e sistemi nel processo di pianificazione dell’enunciato. Un esempio tra i più significativi è sicuramente la Teoria Neuropsicolinguistica di Perkins, Kent, & Curlee (1991), che prende in considerazione aspetti del funzionamento linguistico e paralinguistico, elaborati da circuiti diversi e convogliati in un unico sistema di uscita. Per questi autori, nel caso delle persone che balbettano (PCB) l’asincronia tra i due funzionamenti, il basso controllo percepito della fluidità e la presenza di pressione temporale, delineerebbero la condizione di balbuzie. Altri modelli invece (Wingate, 1988; Postma & Kolk, 1993) hanno indirizzato la loro attenzione più direttamente su come l’elaborazione fonetica è implicata nella balbuzie. Pianificazione ed esecuzione risultano essere centrali anche per il modello EXPLAN di Howell & Au-Yeung, (2002) dove la gestione della pianificazione della frase (PLANning) e l’esecuzione (EXecution) sono affidate a moduli diversi con propri tempi di elaborazione che, essendo anch’essi differenti, mettono il parlante di fronte alla necessità di armonizzare i processi. L’inabilità delle PCB a tenere assieme processi di pianificazione, esecuzione e controllo diventa anche l’obiettivo principale dei protocolli terapeutici che puntano ad un potenziamento complessivo della fluidità (D’Ambrosio, Di Somma, Di Maro,) . Nella loro diversità i modelli e le teorie citate presuppongono specifiche abilità e, nelle proposte più articolate, una determinata architettura della mente con moduli, processi e controlli dei funzionamenti, con capacità di regolazione e gestione delle risorse. In questo seminario, presenteremo un modello di interazione tra il Sistema Attentivo Supervisore (SAS) e i sistemi specifici del linguaggio nella determinazione della balbuzie e della fluidità verbale. Discuteremo delle varie caratteristiche del parlare disfluente e dello stesso parlare fluido, degli aspetti evolutivi del disturbo, dei risultati dei trattamenti, le remissioni spontanee e le ricadute, nonché i dati relativi alla comorbilità con altri disturbi, inquadrandoli all’interno del modello passando in rassegna i dati già presenti in letteratura.

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